Conoscere il fototipo per una giusta protezione

Ciascuno di noi reagisce al sole in un modo unico: il colore, l’intensità e la rapidità dell’abbronzatura cambiano, infatti, da individuo a individuo. Il fototipo identifica il tipo di risposta della pelle ai raggi del sole e varia a seconda del colore dei capelli e degli occhi, dell’incarnato, della predisposizione all’eritema. Ciascuno deve, quindi, fare i conti con il proprio fototipo, che è un dato di fatto non modificabile.

Fototipi bassi difficilmente otterranno una tintarella intensa e rinunciare alla protezione per abbronzarsi di più, o anche scendere sotto i fattori di protezione consigliati non giova alla pelle. Al contrario, la sottopone a uno stress superiore alle proprie difese: la cute si sensibilizza, si arrossa, si disidrata e questi sono i segni a breve, perché a lungo termine i danni sono ben altri. Un programma di protezione adeguato al tipo di pelle, stabilito con il dermatologo o con il farmacista, e seguito con attenzione, invece, dà frutti in termini di colore, di durata dell’abbronzatura, di bellezza e di salute cutanea.

Occorre ricordare che il solo fototipo non basta per sapere con sicurezza quanto bisogna proteggersi dal sole: è importante valutare anche altri fattori, quali la storia della propria pelle al sole, l’età, il luogo dell’esposizione (latitudine, altitudine), le attività sportive e acquatiche, le abitudini di vita, condizioni particolari della pelle (cicatrici, malattie dermatologiche, interventi estetici, capillari e così via), la gravidanza e l’assunzione di alcuni farmaci.

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