Alcune patologie della pelle possono avere molti benefici dall’esposizione solare controllata. La dermatite atopica è una di quelle che al sole può migliorare. È una malattia cutanea infiammatoria che esordisce sin dalla prima infanzia, caratterizzata da prurito, lesioni eritematose, vescicolari, crostose e ispessite, presenti in sedi tipiche, a seconda dell’età dei pazienti.

Studi epidemiologici suggeriscono che il clima possa influenzare la prevalenza dell’eczema atopico ed è stato riportato che la latitudine può influenzarne la prevalenza (maggiore al nord rispetto al sud). Non è ancora pienamente chiaro come i fattori climatici possano influenzare l’andamento di tale dermatite, ma è noto in letteratura che le radiazioni del sole (Uva/Uvb) hanno un effetto positivo. Anche l’acqua di mare gioca un ruolo benefico in tal senso, grazie all’effetto antibatterico.

Un’altra dermatite che beneficia dell’azione ultravioletta del sole è la vitiligine, che colpisce l’1-2 % della popolazione, indipendentemente dall’etnia, dal sesso e dall’età. È un disturbo cutaneo della pigmentazione di difficile trattamento, caratterizzato da macchie bianche dovute dall’assenza della melanina a livello cutaneo. Questo disturbo può causare seri problemi, dal punto di vista sia cosmetico sia sociale, ma finora non è stata ancora trovata una terapia risolutiva.

L’esposizione solare o a fonti artificiali, con i relativi accorgimenti per evitare possibili ustioni, rappresenta una stimolazione della ripigmentazione, così come l’impiego di derivati della vitamina D, che sono utilizzati per la loro attività stimolatoria sui mediatori immunomodulatori e sui melanociti presenti sulla cute che ne è affetta.

In conclusione, esulando dai trattamenti medici indicati per determinate affezioni, è importante esporsi al sole con moderazione per trarne i maggiori benefici, rispettando i consigli dermatologici, che possono variare in funzione dell’età, del tipo di pelle (fototipo), della latitudine e della stagione, evitando di esporsi al sole durante le ore più calde del giorno e utilizzando filtri protettivi idonei e altri presidi utili, come cappellini, occhiali da sole e indumenti appropriati (T-shirt, ecc.).

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