La pelle atopica è diversa da quella “normale”, poiché ha una struttura anatomica alterata e, di conseguenza, un’altrettanto alterata funzione barriera.
Se immaginiamo la pelle come il muro di una casa, nel caso della cute atopica il cemento non riesce a mantenere bene attaccati tra loro i mattoni, perché manca di alcune sostanze, e quindi attraverso il muro possono passare elementi che non dovrebbero penetrare.
La pelle atopica permette infatti che penetrino con facilità sostanze quali polveri, allergeni, germi provenienti dall’ambiente esterno, e perde velocemente l’acqua che contiene.
All’origine dell’alterazione della funzione barriera ci sono più fattori: una ridotta e/o difettosa produzione di ceramidi, un difetto di inibitori di enzimi -le proteasi- deputati al controllo del turnover epidermico, un’alterazione genetica di varianti poco funzionali del gene della filaggrina, proteina che favorisce il legame tra una cellula cutanea e l’altra.
La perdita d’acqua e la penetrazione di agenti esterni determinano l’irritazione della pelle e la successiva attivazione dei cheratinociti e delle cellule del sistema immunitario cutaneo, i linfociti T, che producono le citochine, molecole ad attività pro-infiammatoria. La pelle atopica è dunque una cute iperreattiva.