I profumi ambrati sono quelli che fanno sognare. Perché regalano esperienze olfattive molto forti e sono evocatori di paesi lontani e mitici, per questo sono spesso definiti profumi orientali, come provenienti da scenari da Mille e una notte. Avvolgenti e ricche, le fragranze di questa famiglia olfattiva piacciono molto agli amanti dei jus esotici. Agli estimatori di profumazioni originali e poco consuete, difficili da definire.
Ciò che contraddistingue i profumi orientali è la pronunciata persistenza di note dolci, fiorite e cipriate per un esito sensuale e caldo. Sia maschili che femminili, le fragranze ambrate sono spesso animate dalla presenza di ambra grigia, legni esotici di diversi tipi, muschio e vaniglia combinati con spezie e fiori esotici. All’interno della famiglia olfattiva ambrata/orientale tuttavia – per portare il discorso a livelli quasi scientifici – sarebbe doveroso operare un’ulteriore distinzione, parlando dei “semi-orientali”, ovvero quelle varianti più fresche, e decisamente meno cariche, in cui prevale una componente fiorita. Quando si parla di profumi orientali, nel senso proprio del termine, generalmente ci si riferisce a composizioni dove prevalgono ingredienti come il patchouli, la vaniglia o spezie simili.
I primi profumi orientali risalgono all’inizio del Ventesimo Secolo, quando furono lanciati grandi classici come Shalimar di Guerlain (della stessa linea anche il Lait Divin Pour Le Corps, il Satin Shower Gel e il Déodorant Vaporisateur) e Habanita di Molinard, i primi profumi ambrati modernamente intesi. Ma questi nomi leggendari sono solo i primi di una lunga lista di celebri fragranze pour femme di successo, come Opium di Yves Saint Laurent (anni Settanta) e Samsara di Guerlain (fine anni Ottanta). Tra le composizioni pour homme, invece, è doveroso citare Habit Rouge di Guerlain del 1965, vero e proprio capostipite del genere, e Obsession for Men di Calvin Klein, un classico moderno datato 1986.