Dopo la prima guerra mondiale, la pace ritrovata inaugura una corsa sfrenata alla novità, al divertimento (a ritmo di charleston) e allo sfarzo. I profumi anni 20 diventano beni di lusso. In questo periodo va di moda tutto ciò che proviene dall’Oriente. Anche le fragranze subiscono questa influenza. Guerlain lancia due grandi profumi che sono ancora tra i più celebri del brand: Mitshouko nel 1919 e Shalimar nel 1925.
Mitsouko racconta l’amore impossibile tra una donna giapponese e un ufficiale britannico. Sullo sfondo la guerra tra Russia e Giappone. Note agrumate svelano un cuore floreale. Alla base vaniglia, muschio di quercia e patchouli. Shalimar racchiude una storia d’amore tra il maharaja Shah Jahan e Mumtaz Mahal. Alle note di cuore floreali si aggiunge il patchouli. La scia è persistente con l’incenso, il legno di sandalo e il muschio.
Le donne, che sono diventate più emancipate, richiedono freschezza, dinamismo e novità. Iniziano a essere conosciuti in tutto il mondo i profumi con le componenti sintetiche, le aldeidi. Una novità che contraddistingue i profumi anni 20. Dopo il successo di Paul Poiret, che aveva inventato la nozione di couturier-profumiere unendo il lusso dell’alta moda al profumo, altre maison di moda seguono le sue tracce. Gabrielle Chanel lancia nel 1921 N°5, il primo profumo che fece conoscere gli aldeidi al mondo: una mix di essenze naturali e sintetiche tra cui spiccavano le note di gelsomino e muschio. Tra i profumi anni 20 con aldeidi, troviamo poi Arpège di Jeanne Lanvin creato da André Fraysse. Il falcone in cristallo nero, disegnato da Armand Rateau e decorato da Paul Iribe, svela una fragranza fiorita e fruttata che lascia una scia di sandalo, tuberosa, vaniglia e vetiver.