La definizione “profumi di nicchia” non è generica, ma ha un significato ben preciso. La “nicchia”, infatti, non è determinata solamente da una presenza sul mercato nettamente inferiore rispetto ai profumi legati alle grandi firme fashion. Non è solo una questione quantitativa. La definizione riguarda soprattutto le materie prime ricercatissime e i processi artigianali che stanno dietro a certe fragranze, che guardano alla tradizione e al passato. Possiamo quindi parlare di profumi che tendono all’esclusivo e all’unicità, in netto contrasto con la tendenze globalizzanti degli ultimi decenni.
Quando si parla di profumi di nicchia è necessario introdurre il concetto di “animo”, ovvero lo spirito, il carattere di una fragranza. Meglio… la sua provenienza e il suo background culturale. Il nostro Paese ha una grande storia in questo senso, una tradizione che nasce in epoca Medioevale e che nel Rinascimento, grazie al commercio con paesi lontani, diventa sempre più importante. Isabella d’Este e Caterina dei Medici sono due nomi fondamentali per la storia dell’Italia Rinascimentale, legati indissolubilmente alla nascita di un’arte profumiera dall’animo mediterraneo. Ma questi sono solo gli albori di una tradizione che nell’Ottocento inizia ad assumere i tratti contemporanei della produzione in larga scala con la nascita di vere e proprie aziende del profumo.
Nel nostro Paese le fragranze di nicchia si diffusero a fine Ottocento con i saloni dei barbieri e in ogni regione con delle caratteristiche precise. Diventano celebri nomi come Acqua di Parma (che avrà tra i suoi estimatori Cary Grant e Audrey Hepburn), Acqua di Genova, Carthusia, Nobile 1942, Panama, Bois 1920, Profumi di Pantelleria. Lo scenario olfattivo italiano è profondamente legato agli aromi del Mediterraneo, dove dominano gli agrumi e certe varietà floreali, ma ben presto entrano a far parte delle “ricette” delle fragranze di nicchia italiane anche le spezie provenienti da paesi lontani ed evocatrici di mondi esotici. In tempi più recenti, nuove aziende profumiere artigianali si sono distinte per la qualità dei profumi prodotti. Citiamo, tra le più note: Etro, nata negli anni Sessanta per la produzione di stoffe ma solo dagli Eighties dedita ai profumi; Calé, fin dagli anni Cinquanta dedita alla creazione di fragranze d’ispirazione mediterranea; Xerjoff, all’insegna del lusso dal 2003; Lorenzo Villoresi, impegnato nei profumi su misura e successivamente in collezioni fantasiose, ispirate a mondi lontani.