E’ importante ricordare che la fotoprotezione deve essere attuata durante tutto l’anno e non soltanto durante l’estate. Trattamenti con filtri Uva per la stagione invernale, infatti, difendono dall’invecchiamento fotoindotto e proteggono anche le pelli giovani dalla formazione di macchie scure, che spesso si formano sulle zone cutanee esposte tutto l’anno (mani, viso, décolleté).

Ne consegue che anche il solare migliore, da solo non può bastare. È importante, infatti, che abbia caratteristiche che lo rendano adatto al singolo individuo, che sia applicato correttamente e che ci sia un rapporto con il sole equilibrato e intelligente. Per la scelta solare, quindi, è necessario innanzitutto individuare il proprio fototipo. Poi va ricordato come la nostra pelle si è in passato comportata con il sole: può capitare, infatti, di avere reazioni fotoindotte diverse da quelle cui corrisponde l’apparente fototipo, o che ci siano zone del nostro corpo particolarmente sensibili, dove in passato si sono manifestati fenomeni d’intolleranza al sole. Inoltre, influiscono sulla scelta anche le abitudini di esposizione al sole e la meta delle vacanze: latitudine, altitudine, frequenza dei bagni, attività sportiva, viaggi in barca e così via.

Anche la forma cosmetica del solare ha la sua importanza: creme, latti, gel, oli, stick compatti, ognuno con caratteristiche di spalmabilità e di resa sulla pelle che si adattano alle esigenze più diverse. Regola vorrebbe che si consigliasse un indice di protezione più elevato per le prime esposizioni, per poi scalare lentamente durante le successive, senza tuttavia mai arrivare alla protezione zero, vietata anche per pelli molto abbronzate. Realisticamente, se è difficile indurre il consumatore ad acquistare tre o quattro prodotti, è bene almeno convincerlo a graduare i tempi di esposizione al sole, escludendo sempre le ore centrali della giornata (tra le 11 e le 15).

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