Le occasioni di esporsi ai raggi Uv artificiali, senza alcun controllo, si sono moltiplicate negli ultimi decenni e ovunque è possibile procurarsi un’abbronzatura artificiale: solarium, centri estetici, anche lampade per l’uso domiciliare. Esistono molti tipi di lampade, ma occorre ricordare che l’irraggiamento in Uva che procurano è mediamente da 3 a 10 volte più potente di quello del sole. Gli Uva sono i principali responsabili dell’accelerazione dell’invecchiamento della pelle (elastosi solare) e partecipano, per una parte non trascurabile, all’accrescimento del rischio dei tumori della pelle. Le lampade, quindi, non sono esenti da pericoli: studi recenti sottolineano che al di fuori del controllo medico e dell’elioterapia da più di 10 sedute annuali di Uva, le sedute non devono superare i 20 minuti. In linea generale, l’abbronzatura da solarium non è consigliabile a nessuno. Se proprio si vuole la tintarella si può ricorrere ai prodotti autoabbronzanti o al make up, che dà ottimi risultati senza mettere in pericolo la pelle. Se proprio non sapete rinunciare all’abbronzatura da solarium, però, ricordate almeno di valutare con attenzione in base al vostro fototipo quante sedute fare e quanto farle durare. Mai sottoporsi a due lampade a meno di 48 ore una dall’altra. Portatevi da casa un prodotto per la protezione per essere sicuri di averlo a portata di mano, anche se in molti solarium e centri per l’abbronzatura li mettono a disposizione della clientela. Tenete sempre gli occhiali protettivi appropriati.

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