Perdere i capelli è sempre un grosso trauma, sia che la calvizie colpisca gli uomini (soprattutto se in giovane età) sia che affligga le donne (in questo caso l'impatto psicologico è ancora più massiccio). Per affrontare la calvizie e combatterne i danni, è necessario distinguere tra le differenti patologie di alopecia e, quindi, agire sulle cause laddove vi sia ancora tempo di azione.
Per individuare l'elemento scatenante della perdita di capelli, è necessario sottoporsi a specifici esami tricologici per scoprire, appunto, se la calvizie sia dovuta a predisposizione genetica, a carenze nutrizionali, ad alopecia androgenetica oppure, ancora, a stress e dermatiti seborroiche del cuoio capelluto. Le cure contro la calvizie (che nelle donne si manifesta diffusamente sulla parte alta della nuca mentre nell'uomo inizia dalle tempie) sono a oggi numerose: terapie farmacologiche, fiale, integratori alimentari, tecniche chirurgiche di trapianto dei capelli.
Nuove speranze arrivano, poi, dalle cellule staminali. Ad affermarlo sono recenti studi statunitensi che hanno scoperto come le cellule staminali epiteliali possano generare la componente epiteliale dei follicoli piliferi e, quindi, fra ricrescere i capelli (uso cellule staminali capelli). Nello specifico, dall'epidermide umana sono stati prelevati fibroblasti, da questi ultimi sono state create cellule staminali pluripotenti. Da questa tipologia di cellula, infine, sono state ottenute cellule staminali epiteliali, le stesse che formano un cuoio capelluto sano.
Per ora questa tecnica non è stata applicata all'uomo ma è in fase di sperimentazione. Il futuro della lotta contro la calvizie, comunque, pare parlar chiaro: nelle cellule staminali si intravede una cura di successo e la speranza anche per chi si era arreso all'inesorabile perdita dei capelli.