Alla nascita ciascuno di noi ha soltanto qualche piccolo neo sulla pelle (circa l’1% di quelli che siamo destinati ad avere) ed è negli anni che spuntano nuovi nei e che quelli presenti magari diventano più grandi o più scuri. Questo processo osservato nel bambino e poi nell’adolescente non deve destare preoccupazioni poichè è un’ evoluzione assolutamente naturale e fisiologica. Inoltre, è da considerare il fatto che il melanoma è decisamente raro nel periodo di infanzia, prima infanzia e adolescenza diventando più frequente invece nella fascia giovane-adulta tra i 25 e i 40 anni (quando i nei andrebbero fatti controllare più spesso dallo specialista).
In ogni caso, le variabili da considerare riguardo il possibile sviluppo o pericolosità dei nei nei bambini sono la predisposizione genetica (casi di melanoma in famiglia), il fototipo della pelle (più a rischio quella chiara e molto chiara, con lentiggini), uno stato di immunodeficienza dell’organismo e se i nei sembrano troppo grandi o irregolari nella forma e nel colore (questo però può stabilirlo solo una visita dermatologica). In linea generale, i nei nei bambini andrebbero controllati solo se sospetti altrimenti intorno ai 20-25 anni, i nei più a rischio durante la crescita sono quelli congeniti e di dimensioni grandi.
E, comunque, per valutare la potenziale pericolosità di un neo occorre il parere del dermatologo, che di norma utilizza un criterio di analisi chiamato ABCDE (asimmetria, bordi irregolari, colore disomogeneo, dimensioni superiori a 0,8 cm, evoluzione del neo). Se il neo è valutato “atipico” allora il dermatologo può valutare un’epiluminescenza, unica tecnica di monitoraggio per i nei nei bambini.