Profumi anni 60, tra la moda hippie e la scoperta di sentori indiani

I profumi anni 60 diventano più accessibili, sempre più persone ne fanno uso. Le materie prime sintetiche permettono di produrre grandi quantità di fragranze a costi contenuti. I profumi passano da oggetti d’arte a semplici prodotti promossi da grosse campagne pubblicitarie. Gli anni 60 sono gli anni della cultura hippy. Rifiuto delle costrizioni, mito della natura e uguaglianza tra i sessi sono i valori su cui si basa questa cultura controcorrente. Sono gli anni in cui si scoprono l’India e i suoi aromi. I profumi anni 60 sono invasi da sentori di sandalo, muschio e patchouli. Eau Sauvage di Dior da il via alla profumeria al maschile. Un connubio perfetto che unisce alle note fresche del limone di Sicilia gli accordi legnosi tipicamente maschili. Altri celebri profumi anni 60? Aramis, note taglienti e legnose in cui spiccano sentori di cuoio, e Habit Rouge di Guerlain, reso ancora più intenso con la nuova versione lanciata nel 2003. I profumi anni 60 da donna sono freschi e gentili. Tra le fragranze femminili ci sono Vivara di Emilio Pucci, la prima fragranza da spiaggia (oggi rilanciata sul mercato), e Graffiti di Capucci, note fruttate di mela, papaia e the verde incontrano la dolcezza della viola, del gelsomino e della rosa.

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