Che cos’hanno di speciale i profumi francesi? Perché quando si parla di profumi, il primo paese che viene in mente è la Francia? È questione di tradizione, di un retaggio che non ha uguali se non forse tra i cugini italiani.
Tutto nasce a Grasse, in Costa Azzurra, tra il Seicento e il secolo successivo, dopo che Caterina Dei Medici aveva dato vita a una certa tradizione, verso la metà del XVI secolo. Occorre aspettate l’Ottocento però, per vedere arrivare i primi grandi nomi degli artigiani profumieri: Creed, Molinard e Coudray sono le case che rendono grande il nome dei profumi francesi in tutte le corti d’Europa. La produzione passa da Grasse a Parigi – anche se molte maison mantengono la loro residenza nel borgo del Sud del Paese – dove si affermano nomi come Piguet, Jovoy e Diptyque. In tempi più recenti, il primato del paese della bellezza in fatto di fragranze non è affatto stato oscurato, grazie a nuovi marchi e nomi capaci di stare al passo con i tempi, se non di anticiparli, creando dei modelli da imitare: Annick Goutal e Juliette Has A Gun per citare solo alcuni dei tanti nomi che stanno rendendo grande la profumeria di nicchia transalpina.
La fama dei profumi francesi non è dovuta alla sola produzione di nicchia, anzi. I nomi che hanno reso celebri le fragranze di Francia fuori dai confini nazionali sono soprattutto quelli delle maison profumiere e degli Stilisti. Le prime – non troppo distanti dal concetto di nicchia – si sono distinte per l’altissima qualità dei prodotti lanciati sul mercato: due nomi su tutti Jean Patou e Guerlain. Le griffe sono state capace di unire alla qualità delle fragranze prodotte, un tocco fashion che ha reso eterni certi profumi. Come dimenticare le note floreali unite agli aldeidi di Chanel N° 5, il carattere cipriato/fruttato di Miss Dior, le sensuali note orientali di Opium di Yves Saint Laurent. Profumi francesi leggendari che rimarranno per sempre nella storia della profumeria, così come in quella della moda.