I 4 stadi della cellulite: quali sono e come riconoscerli

La cellulite non è solo una questione estetica, ma un vero e proprio inestetismo legato a una serie di alterazioni del tessuto connettivo e della microcircolazione. Colpisce fino all’85-90% delle donne, indipendentemente dalla taglia o dal peso, ed è causata da un mix di fattori ormonali, genetici, alimentari e posturali. Capire i diversi stadi della cellulite è fondamentale per intervenire nel modo più efficace, evitando soluzioni frettolose o trattamenti poco adatti alla propria condizione.

La classificazione più diffusa distingue la cellulite in quattro stadi progressivi, in base al livello di alterazione dei tessuti. Ecco come riconoscerli.

Primo stadio – cellulite edematosa (compatta)

Questo è lo stadio più precoce, spesso sottovalutato. Si manifesta con un leggero gonfiore dovuto al ristagno di liquidi nei tessuti (edema) e alle prime alterazioni della microcircolazione. Non sono ancora presenti noduli o irregolarità visibili, ma si può avvertire una sensazione di pesantezza alle gambe, soprattutto a fine giornata.

La pelle appare ancora liscia, ma a livello più profondo cominciano i primi cambiamenti. È il momento migliore per agire: bastano una buona idratazione, movimento regolare (come camminata veloce, nuoto o pilates), e un’alimentazione povera di sale e zuccheri per tenere sotto controllo la situazione. Trattamenti drenanti e massaggi linfodrenanti possono fare la differenza.

Secondo stadio – cellulite fibrosa (pastosa)

In questa fase la cellulite diventa più evidente. Le alterazioni del microcircolo si aggravano e le fibre connettivali iniziano a ispessirsi. I piccoli vasi dell’ipoderma vengono “strozzati”, compromettendo ulteriormente la circolazione e portando alla formazione dell’effetto “buccia d’arancia”, visibile soprattutto quando si pizzica la pelle.

La cute può apparire pallida, fredda al tatto e meno elastica. Il tessuto adiposo assume una consistenza più molle, da qui il termine “pastosa”. In questa fase è importante integrare trattamenti estetici come pressoterapia, radiofrequenza o massaggi manuali, sempre sotto consiglio di un professionista. Anche lo stile di vita va corretto: alimentazione ricca di fibre, esercizi per migliorare il tono muscolare e maggiore attenzione all’equilibrio ormonale, soprattutto in fasi come la pubertà, la gravidanza o la menopausa.

Terzo stadio – cellulite sclerotica (flaccida)

La cellulite inizia a diventare più strutturata. Le alterazioni del tessuto connettivo si accentuano e si formano i primi micronoduli, piccoli agglomerati che alterano la superficie della pelle, visibili anche senza pizzicarla. Il tessuto risulta meno tonico, a tratti flaccido, e può essere presente un lieve fastidio al tatto.

In questa fase, la cellulite è più difficile da trattare, ma non impossibile. È fondamentale un approccio integrato: trattamenti professionali (come la carbossiterapia o la mesoterapia), attività fisica costante per tonificare e migliorare la circolazione, e uno stile di vita il più possibile anti-infiammatorio. Anche la costanza fa la differenza: nessun trattamento funziona da solo o in pochi giorni.

Quarto stadio – cellulite sclerotica con macronoduli

È lo stadio più avanzato e complesso da trattare. I noduli si ingrandiscono (macronoduli), diventano duri e profondamente aderenti ai tessuti sottostanti. La pelle assume l’aspetto tipico “a materasso”, è irregolare e meno reattiva, con sensazione di tensione e a volte dolore al tatto. È un segnale che i tessuti sono ormai cronicamente alterati.

In questo caso, serve l’intervento di un team esperto: dermatologo, medico estetico, fisioterapista o chinesiologo. Esistono comunque tecnologie e protocolli avanzati in grado di migliorare l’aspetto cutaneo e restituire tono e comfort alla pelle. Serve pazienza, cura costante e tanto amore per sé stesse.

Cellulite stadio avanzato: rimedi

Anche quando la cellulite è in fase avanzata, esistono soluzioni efficaci per migliorare l’aspetto e la qualità della pelle. Non si tratta più solo di estetica: in questi stadi, infatti, è spesso presente una componente infiammatoria e dolorosa che può interferire con il benessere quotidiano.

I trattamenti più indicati sono quelli che stimolano la circolazione profonda e il metabolismo cellulare, come:

  • Carbossiterapia: microiniezioni di anidride carbonica medicale per migliorare ossigenazione e drenaggio.
  • Radiofrequenza multipolare: stimola la produzione di collagene e migliora il tono cutaneo.
  • Laser e ultrasuoni focalizzati: agiscono in profondità sciogliendo i noduli adiposi.
  • Terapie fisiche combinate: come vacuum + infrarossi, onde d’urto o elettrostimolazione profonda.

Oltre ai trattamenti, è fondamentale abbinare una dieta equilibrata, povera di zuccheri e ricca di antiossidanti, una regolare attività fisica mirata (con focus su gambe e glutei) e un buon riposo. La costanza, qui più che mai, è il segreto.

Quando la cellulite diventa irreversibile

Una domanda che si fanno in tante: “Ma la cellulite si può eliminare del tutto?” La risposta è: dipende. Nelle fasi iniziali, è assolutamente possibile ridurla visibilmente e rallentarne l’evoluzione, con ottimi risultati. Nelle fasi più avanzate, non sempre è possibile eliminarla completamente, ma si può migliorare molto l’aspetto estetico e il comfort fisico.

Diventa irreversibile quando i tessuti sono ormai fibrotici e cronicamente compromessi: i noduli sono duri, profondi, la circolazione è fortemente compromessa e la pelle ha perso tono. In questo caso, anche se non si può "cancellare" la cellulite, si può comunque restituire leggerezza, morbidezza e compattezza ai tessuti, migliorando sensibilmente la qualità della pelle.

La chiave è prendersi cura di sé in modo continuo, con dolcezza ma anche con determinazione. La cellulite non è un difetto da combattere, ma un segnale del corpo da ascoltare. Ogni piccolo gesto – dall’acqua al massaggio, dall’allenamento alla crema – è una forma d’amore per te stessa. E questo, tesoro, vale molto più di una pelle liscia

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