Le labbra sono esposte a diversi fattori ambientali, fisici e chimici e subiscono traumi al contatto con sostanze sensibilizzanti e/o allergizzanti. In generale i processi infiammatori a carico della mucosa orale e della pseudo mucosa delle labbra sono definiti cheiliti, dal greco cheilos, labbro. La mucosa orale è meno esposta rispetto alla pseudomucosa, in quanto caratterizzata da minor contatto diretto con agenti esterni, dall’assenza di strato corneo, dalla presenza della saliva e dei suoi enzimi e da un pH diverso.

Le cheiliti possono insorgere primitivamente a carico del vermiglione o essere secondarie a infiammazioni procedenti dalla cute periorale o, più raramente, dalla mucosa orale, interessando le labbra in toto o solo in parte.

Nelle cheiliti da “contatto” sono molto più frequenti le forme irritative rispetto a quelle allergiche, con aspetti clinici talvolta lievi (desquamazione, fissurazione, fino all’eritema e alla vescicolazione). Il sole e il vento sono spesso i fattori responsabili.

Il contatto ripetuto con la saliva, per la presenza di enzimi digestivi come le amilasi e le maltasi, può indurre una cheilite angolare, con la formazione di fissurazioni, eritema e la sovrapposizione batterica o più frequentemente di Candida Albicans. Questo quadro si può presentare in qualsiasi età della vita, legato a conformazione della plicatura profonda delle commissure labiali, a dentizione rada e a salivazione profusa. Può insorgere anche dopo interventi dentari, impianti, in presenza di macroglossia o semplicemente in seguito a leccamento, morsicchiatura, suzione o veri e propri tic.

I traumatismi (per esempio nei suonatori di strumenti a fiato) o il contatto con sostanze come dentifrici, collutori o medicamenti, materiali dentari, alimenti (carote, caffè, spezie, agrumi, pomodoro, eccetera) possono determinare processi infiammatori cronici.

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